“Sono molto felice per la mia prestazione, ho veramente dato tutto ma più di cosi non potevo fare contro avversari che lo ricordo sono dei professionisti mentre io mi alleno nei ritagli di tempo”
“Bisogna arrangiarsi come capita, Tutti dobbiamo avere un lavoro, che chiaramente sottrae tempo ad allenamento e al riposo: non c’è mai la possibilità di esprimere il 100% delle proprie potenzialità, anche se per un paio di anni ho avuto la fortuna di poter seguire solo quello e i risultati sono stati chiaramente diversi”.
“Grazie al Centro Sportivo dell’Esercito che mi permette di fare il professionista”
Queste sono, random, alcuni esempi di esternazioni post-gara di atleti che facevano un rapido sunto e bilancio della loro situazione rispetto alla disciplina sportiva, praticata evidentemente a livello agonistico.
Sono, anche, lo spunto per fare una rapida riflessione sullo status degli atleti che oggi popolano la community dell’off-road, un argomento su cui ultimamente si è iniziato a versare dell’inchiostro, perché qualche cosa fortunatamente comincia a non tornare…
Tanto per gradire c’è ad esempio questo pezzo che corsa in montagna ha pubblicato qualche mese fa riprendendo gli esiti di un inchiesta fatta da una media agency francese e che bisognerebbe davvero leggere con grande attenzione: https://www.corsainmontagna.it/2018/11/22/dossier-quale-il-reale-valore-di-un-atleta-oggi/
Ma torniamo all’apertura, perché oggi l’argomento è leggermente diverso e voglio lasciare perdere la mia consueta crociata contro i like-addicted e voglio invece parlare di “soldati, CONI e palanche”.
In due dei virgolettati sopra riportati, sono sempre atleti Italiani ad avere pronunciato quelle parole, è chiaro il riferimento alla presenza di un corpo militare (l’Esercito in questo caso, ndr) mentre anche laddove si parla solo di “avversari professionisti” rendo noto che il riferimento era in quel caso ad atleti del Corpo Forestale, la più grande squadra di mountain running di tutti i tempi, oggi ormai un pio ricordo ingiallito.
E’ indubbio che l’atletica (italiana e non) abbia nei corpi militari lo snodo cruciale. Negli ultimi mesi ho letto feroci polemiche, varie schermaglie, prese di posizione e molto altro sull’argomento.
Beati loro! Naturalmente in quegli scritti si faceva sempre riferimento alle discipline stadia o alla spada di damocle (per l’Italietta) della maratona (pare che ora tutti i corpi militari e di polizia siano a caccia di maratoneti coi nuovi bandi di arruolamento… vedremo).
L’off-road ha cessato di esistere ed oggi l’unico esempio di collegamento ponte tra un apparato sportivo statale e gli sport di fatica in montagna paiono poter essere alcune evasioni estive degli atleti del Centro Addestramento Alpino – Reparto Attività Sportive, ossia il RAS COURMAYEUR, i cui atleti arruolati per lo sci alpinismo in estate evoluiscono sui sentieri, anche se quasi tutti orientati ad attività non federali e correndo per il proprio sponsor tecnico (altra anomalia . . ma come, un atleta pur sempre dell’esercito, che non va in nazionale i mondiali o agli europei e fa solo i circuiti “marche” ??).
Per tutti gli altri il nulla totale, con danni abbastanza ingenti ed uno scadimento verso casi limite di ragazzi che provano a trasformarsi in “social-machines” per attirare qualche brand e molte volte non basta, perché chi ha talento, gambe e tempi non è detto sia anche un buon comunicatore ed allora meglio il puro amatore ma coi like e l’indole da content-creator.
L’ultimo alibi per i corpi militari e per il sistema CONI è quello olimpico, No Sport Olimpico ? No party . . . ma tra i vari treni in partenza sul binario “ultima speranza” pare ce ne siano parecchi che promettono che già da Milano-Cortina si entri col “Trail” nel programma olimpico, sotto quale percorso tecnico-politico ancora non si sa e non si capisce, cosi come non si capisce quale possa essere davvero il formato spendibile per portare la corsa in natura sul palcoscenico olimpico con credibilità e dignità agonistica ed accontentando le televisioni e gli utenti.
Vi lascio allora con questo interessante pezzo apparso a fine ottobre sul Sole 24 Ore a firma di Emanuele Cuomo, che all’in domani della conclusione delle olimpiadi militari di Wuhan (Cina) ha scattato una bella istantanea alla situazione dell’atletica con le stellette, riportando anche cifre molto precise sui fondi stanziati dal CONI e sui sistemi di arruolamento prossimi venturi:
https://www.ilsole24ore.com/art/gruppi-militari-e-forze-polizia-marcia-piu-lo-sport-italano-AC7K1ct
In copertina: gli Junior Turchi fanno il saluto militare alla premiazione dei mondiali di mountain running 2019 in Argentina (photo Marco Gulberti)