ANNO 1997, estate, località FLETTA, 34^ edizione:
Da pochi mesi presidente Augusto Calzaferri, che raccoglieva il mandato da Mario Moreschi.
Un nuovo corso, che continuava convinto nel solco tracciato da Gianni Bianchi.
Gianni era ancora con noi , era ancora il padre putativo di quell’US Malonno, sono sicuro che Mario ed Augusto leggendo queste righe saranno d’accordo con me quando dico che tutti noi andavano avanti decisi nei rispettivi compiti perché sapevamo di poter contare su di lui, sulla sua presenza , energia , disponibilità.
Gianni ci ha creduto prima di tutti in me , aveva visto qualcosa che solo lui al tempo fu capace di cogliere. Mi mise un (nella foto sono di più) microfono in mano e mi conferì l’incarico di speaker.
Andò male, secondo me malissimo, non sapevo i nomi ne le dinamiche di questo sport stupendo, ricco di storie umane, di rivalità vere, di scontri sportivi spettacolari.
Per me si fermava tutto a Molinari, il Camoscio di Civezzano (8 times), che tanto vinceva sempre lui, e per noi sbarbati la MalonnoFletta al tempo significava sabato notte in tenda in un ribollire a metà tra il red light district di Amsterdam (vetrine e coffee inclusi) e Woodstock (con vari settori San Patrignano 🤣).
Da lì in poi ho scoperto un mondo stupendo, ammirato campioni veri ed atleti clamorosi, costruito amicizie, ripreso in mano microfoni e , mi dicono, fatto emozionare ed appassionato persone.
Sono salito sul palco in autentiche cattedrali della corsa in montagna, a Chiavenna, a Casto (pardon, anche e soprattuto Famea e Comero), Ponte di Legno, Aprica, Tirano, nel Salento, sono stato inviato a mondiali ed europei, ed invitato a gare stellari in posti da leggenda come Leffe, Bergen, Zinal , Premana , K42 Patagonia, la Stellina di Susa.
Ho decantato, col mio stile “volubile”, la celebrazione delle nostre super premiazioni alla fine degli ultimi FlettaTRAIL, quelli che hanno fatto conoscere Malonno, di nuovo, nel mondo del mountain running moderno.
Io ci ho messo tutta la mia passione, perché mi piace e perché penso a quel giorno in Fletta nel 1997 dopo aver dormito 15 minuti in macchina e a quel coraggio di Gianni di dare a me un compito così arduo.
Gianni non c’è più, ma Lorenzo e Giorgio continuano a darmi la loro fiducia ed il loro appoggio.
Quest’ anno niente volume alto, niente scalinata , niente Saturday night show, premiazioni ristrette … non il Fletta che abbiamo costruito in questo nostro ciclo (perché i cicli passano con le generazioni, ma l’US resta, ricordatevelo).
Forse torneremo a farle in futuro, forse no, ma la storia c’è , è stata scritta, e non si cancella.
GRAZIE CORSA IN MONTAGNA
GRAZIE GIANNI
GRAZIE US MALONNO