Overcome
Something got broken inutile dirlo, poi con mia somma sfiga la cosa si è anche aggiunta al treno di un periodo profondamente negativo a livello personale e famigliare per completare il quadro di una stagione 2020 che fuori dal lavoro mi ha riservato solo delusioni nella Corsa in montagna.
Pochi eventi e nessuno di quelli che più mi appassionano, non ci fosse stata la Tosa e non ci fosse la speranza di un ottobre di colori e fumi di nebbia che salgono dai valloni della Nasego, non so davvero come la metterei.
Ho scoperto che ciò che scrivo può condizionare e molto gli atleti, che può esserci una correlazione con la realtà delle situazioni. Ciò che questa esperienza mi ha lasciato deve essere tesoro per me e per chi indirettamente l’ha condivisa con me dall’altra parte, perché a tutti e due dia una chance di rivincita nelle rispettive sfere, il nostro chiarimento ha portato a questa consapevolezza, insieme risaliremo ognuno il proprio crinale.
Ricominciare a scrivere non è facile , non erano i numeri ed i like che cercavo e che cerco, la mia idea era di dare una lettura diversa a questo sport ed a questo ambiente, non da blog allineato, non da copia incolla comunicati stampa, non da sensazionalismo grafico o multimediale. Era scrivere in un certo modo, di certi temi, con un determinato taglio, per trasmettete carica, stimoli , per riconoscere e valorizzare dettagli nascosti ai più, ed invece importanti e vitali, era creare cultura anche nella sconfitta, anche nei difetti , valore sportivo anche quando le cose non sono facili, anche quando si arriva dietro e si deve scalare la montagna psicologica del superare ciò che si pone dopo la linea del traguardo in quelle giornate dove vorresti solo che mezzanotte arrivi in fretta e ricominciare tutto da capo.
Mi sono sentito svuotato, demotivato, senza energia. Ho ammirato in tutto la bellezza della gara dello Stellina, che ha certo reso pieno onore alla propria storia ed alla grande voglia di corsa in montagna che tutti noi avevamo. In quel momento ero sotto un treno e non è stato possibile per me esprimere il giusto entusiasmo per innumerevoli storie che hanno colorato il cielo di Costa Rossa.
Una campionessa italiana nuova, incredibile ed incredula. Quanto lavoro e quanta determinazione c’è dietro quelle lacrime ? Brava Gaia Colli, questo è IL capolavoro di questa stagione, ricordo quando giungesti sfasciata in fondo al mondiale di Premana dopo la caduta, there’s something special inside, no doubt.
La classe di una sconfitta come la Sciales, che ha maturato lo status internazionale di poter digerire rospi come questo, pronta a rilanciare (signora che fa? Lascia o raddoppia ?)
La firma di Cesare, che si bagna di umiltà per aver sottovalutato il Flettatrail ed allora “dimostra” chi è il più forte, nel giorno che conta, fregandosene del sola salita e palle varie. Prassitele ha scolpito le fibre perfette, quando non ce n’è … no ghe n’è! Punto .
Proprio a lui devo dire pubblicamente GRAZIE. Perché lui L’ha capito questo blog. Non cerco like, cerco emozioni. Mentre sprofondavo lui continuava a tenermi “inside” , i suoi messaggi mi hanno tenuto li con la testa, tra un vocale per dirmi che non si allena perché ha troppo talento (crazy man) ed un consiglio sulla Dolomitenmann mi ha riportato alla luce.
proprio come quando quaranta giorni fa sul nevaio della Bocca di Brenta, mentre teoricamente doveva essere a tutta, mi parlava come se stesse prendendo il caffè, faceva le linguacce e minimizzava i rischi al compare di avventura che sbraitava con accento “ciula” (“oooh ma che cazzo è sta neve!!??”…. cit) …. eravamo io e loro due in quel momento, dopo la ferratina, anche io indossavo le scarpe di aladino pronto a tuffare il baffo giù per le cengie, io congelato che fotografavo, incitavo (inveivo anche se no che gusto c’è ) e loro due a “giaca piana” solo noi tre per un attimo, anche se fugace… it’s priceless.
Ora preparo un numero nuovo di HOOLIRUN, ospite a sorpresa una young rising star del futuro, ed è già in cantiere un numero speciale dedicato ad un non atleta ma figura iconica del nostro mondo che arriverà subito dopo.
Poi se tutto fila ci vediamo alla Nasego, per la redenzione (elargirò anche delle benedizioni in tale sede , prenotatevi) e di filotto a Chiavenna dal boss del vertical, per una tripla bresaola al crotto (#andiamoalcrotto)
Nel mezzo : corsa tre cime e Dolomitenmann e poi cuore in tumulto per il Vanoni… dai che forse non è finita.
Rimango aggrappato li, anche se il momento è davvero lugubre, ma tutto questo mi aiuta.
GRAZIE Cesare , oltre a 1h25 al fletta hai fatto anche questo … UNBELIEVABLE!
non cerco like , voglio max 340 followers, non faccio le stories coi software e le app
Non sono la ferragni anche se gli assomiglio lo so , state buoni
Hooli