Foto: P.Reiter / J.Saragossa OFFICIAL Media Salomon Golden Trail Series
Linea diretta con Francesco Puppi dalle Azzorre
Come detto in fase di editoriale mi interessa dare spazio ai dettagli tecnici ed ambientali della grande fiera delle Golden Trail Series Finals 2020.
Dopo l’inutile prologo di ieri, chiaramente ad uso cinematografico ma comunque carino da vedere e seguire (mi è piaciuto lo scenarietto Grand Depart, perché dava i riflettori a tutti e quindi presentava i protagonisti) ecco la prima tappa.
Si correvano 25 km con 1’111 metri D+
L’accordo di HOOLIRUN era di avere da Francesco Puppi un report vocale giornaliero che raccontasse la tappa del giorno con un’analisi sia delle sue esperienze dirette che un racconto del percorso e della fisionomia di gara.
Ho chiesto parole chiare, le ho avute, i 9 minuti di vocale del Fra ci danno interessanti spunti che condivido con voi.
Come 5 shot al bancone, ecco come è andato il Day One di Puppinho.
Primo Shot – Intro
che dire, correre il Vanoni è stata una enorme minchiata. Nella prima salita ero piantato, avevo mal di gambe non c’è altro da aggiungere. Nel complesso giudico quella di oggi una bella performance da parte mia perché mi è sembrato di spendere comunque poco. Di gambe sono stanco, ed anche Muscolarmente mi sento provato, ma il motivo è chiaro, il percorso è una cosa fuori di testa. Devo essere molto franco e sincero: non sono abituato a queste cose, non ha nulla a che vedere con le gare che solitamente facciamo. Devo cercare di sopravvivere e penso di averlo fatto più che bene tutto sommato, ne sono convinto di questo. I tratti dove posso far valere le qualità sono davvero pochi.
Secondo Shot – sensazioni sugli avversari –
Mi sarebbe piaciuto fare meglio la prima salita, sono sincero, ma come ho detto ho patito molto in avvio. La sensazione generale è che qualcuno abbia speso un pò tanto. So di essermi tenuto e di aver giocato alcune fasi nettamente al risparmio ma credo che qualcuno abbia fatto dei fuori giri. Bart e Tranchant mi hanno rifilato 8 minuti, che mi sembrano obiettivamente tanti. Magari li prendo anche domani, ma anche se non mi sono spremuto penso che 8 minuti siano anche dovuti al fatto che davanti abbiano voluto correre forte. Anche Jim Walmsley nella prima parte si è abbastanza tenuto ed ha aperto il gas solo nell’ultima parte
Terzo Shot – il percorso, un fucking nightmare –
Correre qui sopra oggi non era facile, ho corso come potevo ma parliamo di scogli, lava, boscaglia, sabbia. Un mix di terreni e di ostacoli impegnativi che sull’altimetria non vedi ma che nelle gambe ti entrano. Vediamo , mancano ancora tre giorni, e sento di poter gestire il dispendio di oggi in maniera da poter dire ancora qualcosa.
Quarto shot – La gara –
Si è svolta cosi: siamo partiti subito in salita a buon ritmo. Ero in fondo, ho cercato d risalire subito e ci sono riuscito. Dopo 1 km mi ha passato bonnet con un bell’allungo e poco dopo iniziava il tratto dell’uphill che infatti ha vinto. Ha preso subito un 40 secondi su me, Stian, Jim che stava poco avanti, poi c’erano Eloouzine e Tranchand con Bart ovviamente. Poi c’era un pratone da risalire e da li in poi iniziava una parte di foresta in cui ho visto di tutto, un “ravanage” totale: dallo scavalcare tronchi a boscaglie fittissime con rami e altro. Estremo! una cosa a cui noi delle alpi non siamo abituati. Nulla che ho mai visto, anche perchè qui è sempre bagnato, è come correre sempre in un ruscello. Li ho perso un pò, ho corso con Baronian questo tratto, fino a che non siamo saliti sulla Caldera in cui la pioggia era fortissima, tanto da farmi male alla pelle. Il vento in questo tratto era fortissimo, tanto da sbattermi a terra un paio di volte. Li è davvero spettacolare, il sentiero gira intorno alla Caldera, uno scenario davvero unico. Li ho ripreso Bonnet, tenevo a vista Baronian che però mi è andato via in discesa con Oriol. Ho tenuto il mio ritmo ma senza forzare. Mi sarebbe piaciuto correre con qualcuno degli avversari per avere una mano ma non sempre è stato possibile. In fondo alla discesa vedevo Jim ed Oriol quindi penso di essere sceso decentemente. Da li altro tratto difficile, pezzettini di strada ma in mezzo trovavi boscaglia, lava, scogli, sabbia, gradini. Un percorso sempre più nervoso che ha sparpagliato ancora di più i concorrenti. Ho comunque recuperato un paio di posizioni. Penso di aver corso sui livelli di Stian ed Oriol vedendo i segmenti di Strava. Ho curato le ripartenze per non farmi fuori muscolarmente e ho tenuto sempre sotto controllo il discorso energetico. Finale veloce, su questa strada in discesa fatta da detriti lavici. Bisognava seguire le bandierine dell’organizzazione, che tra l’altro in gran parte sono fuori sentiero, nella wilderness più totale, anche paesaggisticamente davvero bello.
Quinto Shot – domani –
la Chiave è il recupero, per tutti. Anche se penso che domani sia un’altra storia. Non mi aspetto molti in grado di fare i matti fin da subito. A parte Jim, lui penso che se volesse sarebbe in grado di prendere e andarsene. Siamo tutti un po’ stanchi e siamo tutti consapevoli che mancano tre giorni. Rimango positivo, e soddisfatto della mia prova di oggi. Ho capito che non è un percorso adatto a me e ho capito che il meteo inciderà molto perché piove moltissimo anche se la temperatura è mite siamo sempre sui 17/19 gradi ed anche il vento non è mai freddo anche se fortissimo in alcune fasi. Si corre nel fango e in salita molte volte bisogna letteralmente arrancare. Anche il gesto tecnico è condizionato, alzare i piedi dall’acquitrino significa dispendio muscolare diverso. Fa tutto parte del gioco, vediamo, per ora mi sento IN.