Un periodo buio e di forti tensioni dettate da una quotidianità che mi impone ritmi e condotte spiacevoli. Non scrivo da troppo tempo, inaridito dalla boria e dall’ingratitudine di un umanità davvero povera, nello spirito e nell’animo. I soldi non compreranno mai tutto . . . e conquistarsi qualcosa solo per paraculaggine rimarrà sempre essere degli INFAMI.
Ma veniamo a noi, da qualche cazzo di parte bisogna pur ripartire. Mentre frastaglio e ravano alla ricerca del prossimo/a protagonista di HOOLIRUN è arrivato questo mini ponte di inizio dicembre. La festa della invisibile trombata (AKA immacolata concezione) sto giro salva HOOLI, che cosi si rintana in mansarda a minchia dura e riesce di nuovo a buttare giù due pensieri quando non divagazioni deliziosamente inutili (e becere, e futili, e sconnesse . . )
L’è mòrt al cinghialì, come mio nonno chiamava Diego Armando. Il Pibe non c’è più, un pezzo della mia infanzia, la mano de dios , il gol al Verona con quel collo obliquo a tagliare il pallone da 50 metri sotto la traversa, gli ICO DE PUTA dell’Olimpico, le bave dentro la telecamera al mondiale americano dopo il gol alla Grecia. Finche rimaniamo nel romanzo sportivo mischiato alle sue mattane, è stata antologia vera.
Diego era un uomo fragile e squilibrato, che si è autodistrutto con le proprie mani. Mi da fastidio sentire cose del tipo “ha reso felici milioni di persone”, reso felici il cazzo. Era forte a giocare a calcio, era una persona di umili origini e di relativa cultura, si è fatto i cazzi suoi, purtroppo ha fatto comodo a tante persone di merda, non ci possiamo fare nulla.
Argentina va a salir campeón
Argentina va a salir campeón
se lo dedicamo a todos la reputamadre que los repario
(coro dei calciatori argentini negli spogliatoi dopo aver conquistato l’accesso alla finale del mondiale 1986, dedicato ai giornalisti che volevano saltare ora sul carro dei vincitori)
Altro giro, altro regalo: hanno annunziato la Coppa del Mondo 2021. Un bel programma, con tante gare stuzzicanti, alcune vere perle, qualche troiata, nel complesso da vedere.
Peccato manchino I Skei, una volta ancora i numeri non soddisfano e con questi presupposti cambiare il corso della storia sarà impossibile.
La cricca è vittima del proprio passato quando Pinguin e quel’auter si sono fumati tutto il fumabile. Oggi top manager mostrano le terga al massimo organo tecnico, che pensa con 1500 euro di first prize di attirare le star.
Per fortuna rimane l’appartenenza, rimane l’atmosfera unica delle gare vere di mountain. quelle dove ci si ritrova pochi intimi in posti a prima vIsta dimenticati ma che trasudano forte umanità. Dove si alzeranno i decibel, si scuciranno contanti, si firmeranno cachet (SI ?… ).
Non vi serve la label, le gare belle ci sono, dai valloni fumosi ai terzi tempi etilici, La maestosità dei ghiacciai austriaci e le fucine del Savallese, lo stambecco di Zinal, le pinte di Bepete, il nido dell’acquila, il muro del PizTri . . è li che si vince.
Sarà Silvano sicuramente, dei nostri mi gioco Aymo, aspetto Zak, sogno Rosty, e Filimon la metterà giù durissima. Sarah regina incontrastata, oggi rappresenta un sogno con la sua personalità, la sua presenza e i botti che ha fatto quest’anno, vediamo la Divina. Io tiferò Vale, e aspetterò Heidi, perché Heidi tornerà, e voi piangerete, ve lo prometto.
Basta, ho dato tutto, per oggi mi fermo qui, ricarichiamo le pile, soprassediamo, mordiamo il freno, stiamo calmi, non prendiamola troppo sul serio, respiriamo . . .