Cancher d’un sit

Ci sono luoghi che rimangono dentro di noi. Perché per forza o per volere hanno fatto parte della nostra vita fin dalla tenera età e perché ad essi leghiamo il nostro vissuto e la memoria di ciò che siamo .

Da baita larici risalendo la valle prima, la pista e la caserma, il traverso che già nel 2012 calcarono Andrea e Petro, il mitico Ospizio di San Bartolomeo, la malga valbiol o con quella valle così ampia e così lunga che non diresti mai. La conca del tonale, là dove era posto il confine , là dove la “ecia” Bonaldi e tanti altri patirono e vissero l’immane tragedia.

il passo dei contrabbandieri con il suo carico di ricordi, bambino, in le prima avventure in montagna. Da lì è cosa nuova, fino al Grass Vecc, le quattro lamiere del baited ancora lì, intatte ed incuranti di ormai 30 anni passati da quell’evento che ha segnato la nostra famiglia. Si rientra da Vescasa, perché il sentiero dei cavalli non c’è più.

  “La vasta piana del Tonale, le pendici dei Monticelli e di Cima Cady erano un tragico viluppo di morti uno sull’altro, a cataste nei punti più contesi. La notte scese su tanta furia e strazio di uomini: le grida dei feriti risuonavano spaventose nell’oscurità…”.

Senti che le cose stanno scappando, che forse è il momento di scuotersi, fermare le cose, cambiarne il corso, viverle adesso, perché tutto questo potrebbe svanire troppo in fretta.

Nach Mailand