L’NBA si sveglia domenica 2 febbraio scoprendo che nulla e nessuno è al sicuro. Un effetto dirompente che tuttavia poi nelle ore successive lascia spazio a più di una spiegazione logica, riabilita molti che negli anni passati avevano invitato a maggior cautela nel giudicare con troppa eccitazione le giocate di Luka Magic.
Un front office, di una franchigia ricca e sana, con alle spalle un mercato televisvo importante, ha scelto di non puntare più sul giocatore che media, influencer e ticktocker pensavano intradabile. Preferisco fidarmi di chi ha lauree in economia, ha vinto titoli NBA (coach KIDD) e viveva contatto con i giocatori tutto l’anno piuttosto che lasciarmi andare all’orgia di meme e qualunquismo che sta divampando.
I FATTI – quelli a noi Noti
Luka Doncic è assurto nelle recenti 3 stagioni allo status di superstar, mediaticamente uno dei primissimi giocatori della lega con il suo gioco fatto di fluidità, rotondità, talento debordante e atteggiamenti strafottenti che sono il mantra delle odierne generazioni (infatti lo vediamo dove stiamo andando a finire, cit). Questo status garatisce a Doncic l’accesso nella prossima estate ad una rinegoziazione del contratto su parametri e cifre che non si riesce nemmeno a scrivere. Sul piatto però c’è anche il campo. Un play off 2024 perfetto con una palpata in finale ma la convinzione di avere il futuro dalla loro parte, poi però la stagione 2025 restituisce un Doncic ancora sovrappeso, ancora tutto talento ma poca cura del corpo, ancora strafottente non solo con avversari e arbitri ma anche con compagni e coaching staff. Arriva quasi subito un infortunio serio, il giocatore si ferma e pare butti sù (sul girovita) altre libbre e giù (a sgolo) tante birre. La squadra gioca, Kyrie trascina, PJ c’è, Klay fa il suo, sotto Gafford e Lively fanno il loro. Certo non sono un rullo compressore ma pare a tutti che girate due viti si può andare di nuovo fino in fondo. Faccio notare che in regular per ora 4 volte hanno visto OKC e l’hanno battuta 3, queste cose contano…
Il Front Office fa un ragionamento semplice secondo me: Lo diamo via, è immaturo, non lo reggiamo più e non si cura il corpo come dovrebbe. Ora vale quanto pesa, se si mangia la foglia e non si riprende rischia solo di deprezzarsi. Come possiamo pensare di dargli 400 milioni di dollari quest’estate ? Prendiamo un giocatore che ci fa vincere subito perché libera completamente Irving e PJ Washington e sigilla la difesa, che rischia di diventare davvero mostruosa se Gafford e Lively collaborano. Il rischio che Dallas si prende è enorme, perché Davis si rompe facilmente e perché tradare un intradabile, se le cose non vanno perfettamente, rischia di diventare un boomerang psicologico e reputazionale eterno.
Quello che invece possano aver pensato, o abbiano pensato, le menti del front office dei Lakers, rimane al momento oggetto più da puntate al casinò che altro.
Doncic i soldi del max cap li vorrà e se lo hanno preso è perché glieli vogliono dare, ma non sono costretti a dargli tutto quello che avrebbe dovuto dargli Dallas. Il tutto con la chiara intenzione di puntare su di lui per il futuro, in una di quelle visioni alla Jerry West che solo ad Hollywood paiono possibili.
La chiave sta nella convinzione dei Lakers di essere in grado di motivare lo sloveno e di cambiare la sua etica ed il suo approccio. Perché sono i Lakers, perché quando arriva troverà un 40enne che è nelle GOAT conversation da serio contender e che ha fatto della cura del corpo il mantra. Il vincere subito è molto molto peregrina come idea, perché anche se hai quei due con Jaxon Hayes centro il titolo nel 2025 non lo vinci, tuttavia potrebbe materializzarsi davvero una situazione per cui Lebron arrivi a fine anno e poi lasci in eredità la pietra miliare per i prossimi 10 anni… siamo ai limiti dell’utopia, forse i movimenti di mercato non sono finiti qui, forse quella coppia basterà per attirare qualche free agent e provare un incredibile rumba nel 2026, o forse…..
Latest: LBJ rimarrà ai Lakers (per ora)
si materializza frattanto questo rumor che vorrebbe la garanzia di LBJ di rimanere almeno fino a fine stagione ai Lakers. La cosa al fine appare logica. Si toglie il gusto di fare questi mesi che potrebbero rivelarsi dorati dal punto di vista introiti e merchandising ma anche di auditel, in più può stare alla finestra e vedere cosa accade in estate, per poi esercitare i propri diritti ed accasarsi da Free agent ad uno stipendio medio basso (non sono i soldi il tema, è il 5° titolo) in una Franchigia pronta veramente per l’ultimo salto verso il titolo. Nomi? per me Cleveland, Milwaukee, Knicks, volendo anche Phila…
Jalen-Hodd Schifino Jalen-Hodd Schifino Jalen-Hodd Schifino Jalen-Hodd Schifino