BERNY, per sempre
Il record di Lagunc, la storia del Capitano
Venire via da Chiavenna quest’anno è stato triste. Di solito vado via appagato, e stanco. Nicola per due giorni mi massacra, intensità a mille ma anche la bellezza unica di una città che mi affascina come poche, con i suoi vicoli ciottolati , i suoi palazzi, le botteghe, i crotti ed un atmosfera che all’imbrunire mi avvolge tra mistero, storia e calma.
Quest’anno ho visto e vissuto tutto in un concentrato di stress, non meno lavoro, non meno scariche, ma mi è mancata Chiavenna , viverla liberamente, serenamente.
E poi mi mancava BERNY. Perché quest’anno BERNY non c’era, perché adesso per lui correre non è la priorità, perché il tempo passa e forse alcune cose non tornano più.
Salire sul palco col microfono e parlare a Piazza Bertacchi è sempre un previlegio, un onore ed una fortuna immensa che manco mi merito, ma con lui al mio fianco era diverso, dava un senso.
Bernard Dematteis ha dominato la corsa in montagna per 10 anni, dal 2008 in Piazza a Domodossola quando vinse il suo primo titolo italiano classic portando il silenzio tra i mostri sacri, all’europeo di Skopje: 10 anni irripetibili con 8 titoli nazionali classic, una marea di classiche, 4 titoli europei piu l’apoteosi di Arco, l’argento mondiale di Betws 2015 e poi la Chiavenna Lagunc…
14 Luglio 2013
30 minuti e 27 secondi, la miglior prestazione al mondo sul km verticale omologato e senza bastoni. Chiamatelo come volete , chiamatelo record del mondo, chiamatela miglior prestazione, primato mondiale, oppure non chiamatela affatto, è solo il record della gara di Chiavenna, della manifestazione che un uomo enorme per personalità e umanità come Nicola Del Curto organizza con tanto amore, cura e passione.
La foto di quel giorno è uno scatto semplice, a corredo del report ordinato e preciso di Mauri Torri: Berny spinge anche gli ultimi metri, e ferma il crono. Giornata di sole, era luglio, una settimana prima aveva vinto il suo primo europeo a Borovets. I muscoli tesi, gli occhi chiusi nell’ultimo sforzo. Nella foto si scorge proprio di fianco Marco De Gasperi, ancora la gloriosa casacca della Forestale addosso, che con naturalezza applaude rapito… la certificazione di un momento storico che forse Marco più di tutti e prima di tutti aveva saputo cogliere . . . è la foto ed è il momento del record.
Non cambia il senso e non cambia la sostanza: di qui sono passati e passano ogni anno atleti fantastici, atleti con storia con classe con doti fisiche ed atletiche eccezionali, specialisti e all around, mountain runner e skialper, arrivano e ci danno l’anima, si sfidano a viso aperto, confrontandosi con il cronometro e con il demone della competizione… ma TRENTA E VENTISETTE È ANCORA LÌ E NESSUNO CI VA NEMMENO VICINO.
hoolistatement
Ogni record e’ fatto per essere battuto e forse tra pochi anni saremo qui a parlare della nuova impresa.
Intanto dieci anni dopo quel 14 luglio da contare ci sono solo le carcasse di coloro che si sono schiantati contro il muro dei 31’, c’è la storia del Capitano Bernard Dematteis che va raccontata ai giovani che si avvicinano a questo sport, la storia di un atleta che ci ha regalato emozioni infinite ed imprese travolgenti.
Io che parlo e scrivo di grandi slam, che decanto le qualità dei nuovi eroi al pubblico della corsa in montagna, vi dico che prima di arrivare a BERNY….. “it’s a matter of polenta, a lot of polenta you have to eat….”
Ricordatevelo, chi è BERNY DEMATTEIS, sempre.
KV CHIAVENNA-LAGUNC 2021, io vi aspetto la …..
TRENTA E VENTISETTE
#capitanomiocapitano