foto: J.Saragossa – P.Reiter – Golden Trail Series Official Media
Aveva chiamato, ha risposto. Voleva farsi vedere, si è fatto vedere. Top five, sensazioni, coraggio, entusiasmo. Alla vigilia dell’ultima tappa il Fra è ancora vivo, è li per giocarsi ancora qualcosa, la sua gara non è ancora finita.
Nel vocale odierno si percepisce l’adrenalina, la fatica pare scivolare via . . . un’analisi lucida e tanti spunti, tutti per noi, con lo spettro di domani, perché può arrivare addosso come un treno la stanchezza vera, e spazzare via tutto.
Gasato, sono dove volevo essere
Oggi l’ho tirata fuori meglio dai, sono stato in gara dal punto di vista mentale e finalmente anche fisico. Prima cosa dal punto di vista tecnico: ha funzionato meglio l’integrazione, mi sono sempre sentito in controllo della situazione e sempre in spinta. Il tratto finale di gara era quello del downhill, dove sai che sega sono, ed invece a parte i due specialisti che fanno tutta la tappa al rallentatore e poi sparano la discesa alla morte per la classifica speciale, bhe io ho fatto il 4° tempo, meglio di me solo loro due e Walmsley, e questo è un gran segnale, sono rusxcito anche a riprendere Oriol ed a staccarlo in quel tratto, quindi davvero bene. Volevo la top five, ieri l’avevo detto e me la sono presa.
Ancora Fango
Come sempre ne esco penalizzato dai settori molto tecnici e molto fangosi. Per esempio l’ultimo km prima di raggiungere la caldera era veramente una mud-fest e fai conto che ero con Remi Bonnet prima di questo tratto e quando sono arrivato su avevo quasi un minuto da lui e 40 secondi da Oriol, che mi ha ripreso da dietro.
Oriol, che spettacolo
Oriol nel fango è un vero Animale ! è forte sul tecnico e si sapeva ma io davvero non so come faccia a correre cosi sul fango, quasi surfa, oggi l’ho visto da vicino ed è davvero impressionante.
Le discese oggi erano ricche di tratti veloci su strada forestale molto larga, da andare giù veramente forte, per dirti ho fatto un km a 2’56”. Poi ci sono anche pezzi incasinatissimi, tipo quelli come il canaletto di ieri. Si andava nell’acqua alle ginocchia. In quel tratto ero ancora con Bonnet, ma davvero non si riusciva a capire che ritmo facevamo. Le sensazioni comunque erano buone.
La parte finale era abbastanza complicata dai cambi di percorso perché ci hanno infilato ben 3 risalite. Si risalivano due piccoli coni vulcanici e poi l’ultima parte è quella penisola vicino alla partenza, Ma erano tre risalite durissime, spacca gambe. La discesa finale partiva su una scalinata ripidissima, poi una sorta di macchia oceanica e il finale su terra rossa vulcanica molto veloce. Li ho potuto aprire la falcata ed andare a prendermi quello che volevo, sono contento perché li sento di aver corso forte
Intensità folle
La sensazione di ieri sui ritmi è confermata: si corre forte, e davvero non riesco a capire come sia possibile con tutta la fatica che stiamo facendo. Anche io sto correndo forte perché me lo sento e lo vedo dai dati e da altre cose, ma quello che sta facendo Bart davanti è una cosa fuori di testa, ha dell’incredibile. Anche Jim nei tratti dove riesce a fare la differenza fa intravedere sprazzi di classe di altro livello. Mi sento lì comunque, insieme a loro. Certo bisogna rendersi conto che questa gente è abituata a ben altro rispetto a quello che vediamo noi nella corsa in montagna italiana. E’ proprio un modo diverso di intenderla, esperienze diverse. Percorsi cosi non ne avremo mai, ma è anche l’intensità che è folle. Pensiamo che sono più giorni di gara consecutivi, io il primo anno alla Sierre Zinal ero rimasto allibito, la partenza era stata a bomba, un primo km a canna come si dovesse correre una gara di mezz’ora, ecco qua uguale: ogni giorno come se fosse una gara secca, una cosa incredibile.
Domani, la testa ed il cuore non bastano più
Tranchand mi pare inizi a mostrare qualche piccolo segno di cedimento, gli altri no cazzo, per nulla. Non so davvero cosa aspettarmi da domani, sono bello stanco anche se penso di riuscire a reggere bene la prima parte ma ho cmq dei dubbi, perché sono 29 km, perché è il 4° giorno e nessuno sa cosa può succedere il 4° giorno. Oggi con le unghie e con i denti si poteva turare fuori ma domani non basta ne la testa ne il saper soffrire, perché alla fine l’ultima ora di gara soffri, soffri veramente tanto e devi fare i conti con il dolore fisico.
Se Tranchand non si riprende bene dalla tappa di oggi lo vedo male, e lui cmq è uno di quelli davanti. Jim lo vedo molto solido ed è ora 2° mentre Bart è chiaramente avviato alla vittoria, ha troppo margine, deve solo controllare. Anche oggi ha mostrato grande controllo in ogni punto del percorso da quel che mi riferisce Tito che lo ha visto in vari tratti. I miei diretti avversari: Oriol alla fine ha corso forte, ha fatto solo 3” dietro a me. Sono riuscito a consolidare il vantaggio su Bonnet e Nico Martin che mi seguono, ma puntare alla top 5 è difficile, ne devo saltare due ma non è facile. Elouzzine sta molto a ruota di tutti ma mostra solidità, non salta. Stian oggi era stanco ma ha margine su di me e recupera sempre bene. C’è ‘impressione che qualcosa possa succedere ma i distacchi dovrebbero aver definito le posizioni